Datazione: 1935 - 1940
Luogo: Francia
Descrizione: Il millennio serinese comprende le pagine del fenomeno migratorio entro un capitolo fondamentale. Una litania sacrificale vecchia di secoli, la cui intonazione giunge fino a noi con la voce affiochita delle storie che si sentono archiviate con fretta spensierata. A partire dall’emigrazione verso il “teatro del mondo” che era in Venezia, fino alle rotte oceaniche che sbarcavano umanità nei porti delle due Americhe, passando per le fatiche boschive e minerarie del continente europeo, l’emigrazione serinese compone una vera e propria saga leggendaria. In fin dei conti si fa rappresentare come l’industria più longeva e produttiva del nostro paese che, per essere montano, ha fatto i conti con situazioni di estesa povertà. Con la fotografia che vediamo qui – di nitido valore testimoniale - ci troviamo nei boschi di Francia negli anni che precedono di poco la Seconda guerra mondiale. Quante volte nei discorsi dei nostri vecchi abbiamo sentito raccontare le vicende degli emigranti portatisi oltre confine a far carbone! I soggetti che sono rappresentati in questo scatto, messi in posa davanti a una poderosa carbonaia, sono serinesi della contrada “Bosco”. La carbonaia era comunemente nominata con la voce dialettale “poiàt” che si identifica nel cono di legna ammontata, coperta di terra, in procinto di essere convertita in carbone. Guardiamo e riguardiamo questa immagine con sentimenti di profondo e intimo stringimento.
